Anche questa chat è stata per me molto interessante, un vivace incontro virtuale in cui ognuno ha cercato di esporre le proprie idee sulla base della esperienza professionale quotidiana. Nonostante condivida in pieno metodologie quali TDD, Refactoring, user story, ecc, mi sorge spontanea la riflessione, dettata unicamente dalla mia esperienza sul campo, che spesso queste metodologie sono inapplicabili nella vita reale. L’inapplicabilità deriva dal fatto che queste metodologie non sono riconosciute e neanche comprese dall’utente finale delle applicazioni, ovvero il cliente. A me sinceramente riesce difficile, se non impossibile, schedulare il tempo per eseguire Unit Test, quando so perfettamente che questa attività, benche la ritenga fondamentale, non è riconosciuta dal management tecnico oppure, nel migliore dei casi, non c’è il tempo materiale per metterla in atto, spesso per mancanza di conoscenza sull’argomento dei vari membri del team di sviluppo. Io personalmente questa attività la svolgo al di fuori del contesto lavorativo, per i motivi sopracitati, perchè la ritengo fondamentale per essere certi di rilasciare codice funzionante in ogni contesto. Molto interessante è stato il dialogo con Tiziana sulla qualità del software. Sono consapevole che scrivere software di qualità costa tanto, se non di meno, quanto scrivere codice di scarsa qualità, ma dipende dal contesto e dalla realtà in cui ci si trova. A volte non è proprio possibile, perchè purtroppo si preferisce la soluzione più rapida nell’immediato (ma solo in apparenza), ma che il più delle volte risulta onerosa da gestire e niente affatto scalabile.